sabato 31 luglio 2010

Mannaggia alla pioggia


Ero ormai al 17° Km del mio lungo di 26, quando ha cominciato a diluviare. Per evitare che i miei genitori chiamassero i pompieri, carabinieri e polizia, son tornato a casa. Una cosa però questa uscita mi ha dato: la sensazione che domenica prossima riuscirò a farli i 26, a qualsiasi costo...

Il percorso era già collaudato, sulla litoranea jonica a San Pietro in Bevagna, dove ho passato il week end, a casa dei miei genitori, per portare la mia famiglia che ha cominciato le vacanze (io le comincerò, purtroppo, solo tra due settimane).
Prima sosta calcolata dopo 7-8 Km al paesino vicino con fontana nella piazza centrale e ritorno. Il tutto ripetuto per due volte.

L'alzata è alle 6.00, sono in strada per le 6.15 e si va. Comincio a correre con molto piacere, mi sento bene e propenso a portare a casa il risultato. I chilometri scorrono via molto tranquilli, cercando di tenere un passo di poco sotto i 6' per Km. Il vento è abbastanza forte e mi frena leggermente la corsa, in più cominciano ad accumularsi in cielo nubi molto minacciose: mi è capitato tante volte di correre sotto la pioggia e devo dire che un po' anche mi piace, ma oggi se piovesse sarebbe un problema per due motivi: l'acquazzone estivo non è una pioggia normale, ma molto più devastante, secondo motivo, i miei genitori, che non sono abituati, difficilmente capirebbero...

Arrivato a Torre Colimena, il paesino vicino, mi accorgo con stupore che non esiste fontana e quindi mi rimetto alla bontà di un bar lì vicino per offrirmi un bicchiere d'acqua, non prima aver servito 3-4 altri clienti. Questo giochetto tuttavia mi raffredda molto e alla ripresa della corsa, il vento che imperversa mi fa gelare il sudore che nel frattempo era uscito abbondante.

Ricomincio a correre e dopo qualche curva, comunque, mi riprendo dalle brutte sensazioni dovute allo stop prolungato. Il passo aumenta leggermente, ma sempre di poco sopra i 6' e per me va bene anche così.

Finisco il primo giro e mi fermo alla fontana di San Pietro, questa lo sapevo per certo che c'era. Bevo e mi rinfresco e subito riparto per tornare nuovamente indietro. Mi sento bene e sicuro di riuscirci. 

Peccato che dopo qualche chilometro, mi giro dietro di me, perchè vedo delle persone che indicano il cielo, e vedo che le nuvole sono diventate un cielo nero come raramente mi è capitato di vedere. Continuo per qualche metro, ma poi prendo la triste decisione di tornare verso casa. A metà strada comincia a piovere, prima abbastanza piano, ma poi con una frequenza inaudita. Il nervoso mi pervade... cavolo allenamento perso.

Ma poi a casa, a sangue freddo, ripenso al mio allenamento e dico che non è comunque perso: sono sempre stati 17 km messi in cascina che  mi serviranno per il mio obiettivo finale...




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