lunedì 28 dicembre 2009

Incubo a Crispiano

Tutto era perfetto per questa gara.
L'ambientazione: correvo nella mia Puglia.
La compagnia: c'era Pasquale il guru, conoscevo Silvio (peccato per il maresciallo, a casa per un disturbo intestinale e Dimonopoli, il solito sola).
La data: 27 dicembre: siamo in vacanza.
Peccato però che mancava una cosa fondamentale: le gambe.
Si, perchè sono due settimane che sono fermo per via di un dolore/fastidio alla caviglia sinistra e l'ultima uscita l'ho fatta proprio due domeniche fa, in cui dovevo fare un lungo da 18 Km, trasformati in 11 proprio per il dolore alla caviglia.
Ero cosciente che non avrei sicuramente fatto un tempone, ma correre i 9,2 Km in 56', quindi sopra i 6' per Km, è un pensiero che mi fa male ancora oggi (in realtà il giorno in cui scrivo questo post è il 18/01/10, ma lo riporto nella data in cui doveva essere realtmente scritto). Non immaginavo che due sole settimane di stop potessero compromettere così pesantemente le mie prestazioni.

Arrivati a Crispiano piacevolemente in anticipo, ci guardiamo in giro e il guru saluta un po' di gente, fra gli altri anche un partecipante alla 100 Km nel Sahara. Ritiriamo il pettorale ed il pacco gara, ricco di generi alimentari, come a me piace, e ci mettiamo a fare
un po' di riscaldamento per essere pronti per la gara. La gente non è tantissima. Dopo le corse romane, ero abituato a correre con centinaia e migliaia di persone, qui invece saremo al massimo duecento e questo mi fa pensare che è la volta buona che arrivi per ultimo. Sono abbastanza nervoso. La partenza è decisamente veloce e i miei due compagni spariscono avanti subito, come previsto. Cerco di rimanere nel gruppone e addirittura il primo Km lo faccio a 4'48'' (ancora non so dove pensavo di arrivare...). Anche il secondo e il terzo sono a buon ritmo. Il buio arriva dal 4° in poi: i tempi aumentano enormemente e i ritmi a Km sono sempre costantemente sopra i 6'. Arriva il ristoro dopo il 5° Km, ma non riesce a farmi riprendere. Alcuni momenti mi fermo e continuo ad un passo di camminata veloce per cercare di recuperare un po' di energie. Alla fine riesco ad arrivare, ma veramente con grande difficoltà. Il tempo di 56' è veramente inclemente. Ma mi serve da sprono per ricomiciare da quel punto e recuperare nel minor tempo possibile tutto ciò che ho perso in quelle velocissime due settimane di stop.

Alla fine della gara avevamo diritto ad un caffè con un cornetto. I miei compagni mi avevano aspettato e per questo, ci siamo persi tutti il cornetto, visto che la persona avanti a noi ha preso l'ultimo. Ancora uno stimolo in più per migliorare.

Garmin Connect - Dettagli della mia gara a Crispiano

Racconto scritto il 18 gennaio 2010

martedì 8 dicembre 2009

Corri per il Parco

Non si può andare una sera in un agriturismo dove portano pizze fino a quando non sei tu a dire basta e pensare di poter fare decentemente una gara podistica il giorno dopo. Questa è una delle regole che un runner dovrebbe sapere benissimo e che io invece ho imparato a mie spese durante la gara Corri per il Parco del giorno dell'Immacolata (8 dicembre 2009).
Durante la Corri per il Parco ho sofferto duramente, non voglio negarlo, e penso che gran parte di questa sofferenza sia dovuta alla birra che avevo in corpo, ma non nelle gambe, bensì ancora nello stomaco. Tuttavia, onestamente, penso che parte di questa sofferenza sia dovuta anche al fatto di aver sbagliato approccio nei confronti della gara. Sono partito troppo veloce all'inizio, per stare dietro ad un mio compagno di avventura e quindi già dal 4° Km ero sfinito.
Un altro fattore che mi ha messo KO è stato il fatto che questa gara era su due giri del parco, ognuno poco più lungo di 5 Km. Il fatto, quindi, di vedere il cartello dei primi Km e subito dopo quelli del giro successivo (il 6° subito dopo il 1° il 7° dopo il 2° e così via), mentalmente mi ha molto demotivato, tanto che verso la fine del primo giro ho pensato più volte di fermarmi. La voglia di tagliare il traguardo, ma soprattutto il pacco gara, dato solo dopo l'arrivo, mi hanno dato la forza per bissare il primo giro. Il secondo giro, comunque, l'ho gestito meglio, visto che ormai il mio compagno era andato avanti. Verso l'8° Km ho anche camminato con passo s
velto lungo due salite niente male. In questo modo ho potuto recuperare un po' di energia e non affaticarmi ulteriormente sulla salita. Sicuramente i puristi non accetterebbero questa mia scelta, ma ripensandoci ancora adesso non mi sento di aver sbagliato.
Quello che mi rimane della gara comunque è un episodio successo a pochi metri dall'arrivo che ha però un prologo al 3° Km durante il quale supero un corridore che aveva una maglietta con un triangolo sulla spalla. Bene, verso la fine mi vedo sfilare dallo stesso podista. Rivedere quel triangolo nuovamente d'avanti mi ha inizialmente buttato giù, ma poi mi ha anche fatto salire il sangue agli occhi e quindi, anche se oramai allo stremo, ho trovato la forza di fare un ultimo sprint per stargli davanti. L'arrivo era su una pista di atletica e lo sprint è partito prima di entrarci dentro. Una volta superato il triangolo mi sono goduto il mio attimo di soddisfazione. Peccato che è durato proprio un attimo, perchè la forza dello mio sprint è finita quasi subito e invece il tipo con il triangolo ha cominciato il suo e così alla fine mi ha passato avanti, lasciandomi con tanto di naso, anche se mi faceva meno male, visto che comunque avevo almeno fatto un tentativo. Finita la gara sono andato a stringergli la mano, e così ho scoperto che anche lui, come me, si stava preparando per la RomaOstia.
Infine come contrappasso per l'abbuffata della serata precendente, un ristoro veramente pessimo, fatto di fette di pane con l'olio che non ho quasi neanche toccato.



Garmin Connect - Dettagli della mia gara Corri per il Parco

Racconto scritto il 21 gennaio 2010