giovedì 29 aprile 2010

Un giorno di riposo



Ieri, come spesso accade, sono stato a fare una corsetta a Caracalla. In previsione delle ripetute che dovevo fare oggi, ho corso poco più di 5 chilometri, ma stamattina ero comunque stanco e allora ho deciso di saltare, per oggi, ma i pochi chilometri di ieri mi hanno dato importanti informazioni...

Ieri, nel giorno dei funerali di Paolo, nervoso per non poter essere presente alla cerimonia, sono andato a correre a Caracalla. Inizialmente pensavo di fare la sessione settimanale di ripetute, ma siccome mi sentivo le gambe stanche, ma volevo/dovevo comunque correre un po', ho deciso di correre a sensazione.

L'intenzione era preservarmi per oggi, in modo da riuscire a fare le benedette ripetute; ma sarà la primavera, sarà il caldo, sarà che da domenica sera la testa è altrove, ma anche oggi mi sento stanchissimo e quindi è saltata la seduta di oggi. La necessità di riposo la intuisco anche dal fatto che ieri, appoggiandomi sul letto per un momento, mi sono addormentato e mi sono risvegliato solo stamattina, dopo quasi dodici ore di sonno; e comunque anche oggi la stanchezza non mi ha abbandonato del tutto.

Tuttavia, tornando alla corsa di ieri, ho notato una cosa che mi ha entusiasmato non poco e che non vedo l'ora di rimetterla alla prova: durante gli ultimi giri di pista, in maniera del tutto naturale, ho cominciato ad allungare la falcata, facendo una rullata più incisiva del piede. Ne è uscito fuori un passo che, anche se leggermente più faticoso, mi aumentava in maniera notevole la velocità di corsa, passando da 5'40" tenuti quasi con difficoltà, a 5'00".

Approfondirò questo dettaglio nelle prossime uscite, vedendo se riesco a tenere questo passo per una distanza sufficiente, anche se, per partecipare ad un matrimonio lunedì prossimo, domani si parte per andare in Puglia e probabilmente riuscirò a correre un po' solo domenica e forse martedì, di ritorno dal viaggio. La tabella ne risentirà sicuramente, ma la prendo con filosofia, considerando questo come un periodo di scarico; d'altra parte, dopo che dal 7 aprile ho ricominicato a correre, in 21 giorni ho fatto 14 allenamenti: non male per i miei ritmi e quindi ben venuto periodo di scarico.



Garmin Connect - Dettagli allenamento del 28 aprile 2010 - 5 Km

5 commenti:

  1. Ho notato anche io che la pista è come un tapis roulant. Ci si corre con molta più scioltezza e naturalezza. Certo i giri continui a livello mentale sono un po' una palla, ma bisognerebbe correrci più possibile secondo me.
    Se puoi sfruttala, anche se la nostra pista di Caracalla è ormai ridotta malissimo.

    Comunque domani ti copio. ;-)

    RispondiElimina
  2. Ragazzi... a Caracalla come alla Farnesina, correte nelle corsie esterne...

    RispondiElimina
  3. @MFM - La pista sarà pure messa male, ma le docce, dopo la corsa sono fantastiche :)

    @Marco Bucci - Ti racconto il mio primo giorno a Caracalla: comincio a riscaldarmi, in pista c'ero io e due altre persone, chiaramente vado sulla corsia dei 400. Dopo un paio di giri, un mio amico, mi avverte: "Marco, vai su quella più esterna, quella lì è per chi va veloce..." Mi sono sentito piccolo piccolo :D Ora anche quando esco dalla pista, la prima corsia la salto :D

    RispondiElimina
  4. Io nella mia lunga vita da podista ho dovuto ri-adattare una falcata + lunga da ex calciatore a quella corta e economica e molto frequente del maratoneta ... al contrario si guadagna in velocità, ma si dura poco.

    RispondiElimina
  5. E' vero... la prima corsia e' per chi va veloce ma se non ci sono molte persone, ci si puo' andare ugualmente : e' cura di chi va piu' veloce di te, o gridare "primaaaa" ed allora ti devi spostare nella 2° corsia, oppure superarti di slancio in 2° lui stesso...
    Io scelgo sempre questa seconda opzione per rispetto di chi sta faticando come me, ma e' meno veloce...
    A mia volta cerco di non intralciare chi e' piu' veloce, andando direttamente in 2° o 3° corsia per non aver problemi...

    RispondiElimina