Ecco cosa può succedere in una giornata particolare: riuscire a superare un traguardo posto da tanto tempo, con un risultato che va bel oltre le tue aspettative; e a me ieri è successo: RomaOstia archiviata in 1:55:14, che bello....
Devo ammettere che per questa gara ero un po' in tensione: solitamente non mi interessa molto il risultato finale di una gara; quello che mi interessa è divertirmi e sentirmi bene. Ma ieri era diverso: ieri avevo un obiettivo che mi stava a cuore e fallirlo avrebbe assestato un duro colpo alla mia voglia di correre (ma no... non penso proprio). Era dalla RomaOstia corsa l'anno scorso che rincorrevo l'obiettivo di scendere sotto le due ore nella mezza. L'anno scorso avevo corso in 2:03:40 e migliorare di 3-4 minuti mi avrebbe reso decisamente contento, specie pensando all'ultima mezza corsa a novembre a Cisterna, in cui avevo segnato un deludente 2:09 e rotti.
Riesco a convincere Max a partire presto da casa, intorno alle 7.30, in modo da essere presente sia al raduno del RunningForum, fissato per le 8.00, sia a quello dei Blogtrotter. Entrambi i raduni erano alla statua del Pomodoro e quindi niente di più facile beccare entrambi, ma al primo arrivo un po' in ritardo, verso le 8.15, ma per fortuna becco ancora qualcuno, dei Blogtrotter invece, neanche l'ombra.. Ma dove vi siete mimetizzati :D!!
Tornando alla gara, visto che mi sono attardato intorno al Pomodoro fino alle 8.50, faccio pochissimo riscaldamento, anzi proprio niente, giusto una corsetta per raggiungere il primo albero libero per fare.. emh... vabbè.. ci siamo capiti, un po' di pipì. Mi fiondo subito in griglia, quest'anno super vigilata. Chiaramente ultima griglia, quella più tapasciona di tutte, dove trovi un po' di tutto. Quest'anno il percorso cambia, quindi c'è l'incognita ingorgo alle varie curve che si sfileranno dentro l'EUR, ma devo dire che non ho avuto il minimo problema: certo, la gente c'era e quindi correre e farsi largo era sempre arduo, ma non più dell'anno scorso.
Dopo un pezzo dalla partenza dei primi, bang, tocca a noi. Passo il tappeto per il rilevamento del chip e faccio partire il mio Garmin. Parto molto tranquillo, cercando di non perdere molto tempo ed energie a zigzagare. Mi godo la partenza, sapendo che la gara è ancora lunga e che, eventualmente, ho tempo per recuperare (pensando però ai 15 secondi che mi dividono dall'1:54, forse avrei fatto bene a zigzagare un po' di più...). Mi entusiasmo alla vista di tutto il fiume di gente che c'è davanti a me. Mi fa sentire sempre parte di un grande evento.
In pochissimi minuti ci troviamo già in Viale Europa. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo in fondo con la bella scalinata, ci fa compagnia per tutta la strada, poi giriamo e ci saluta. Intanto a me cominciano a far male i tibiali. Mannaggia al riscaldamento non fatto! Mentalmente comincio a rassicurarmi: "Resisti Marco, si tratta di arrivare al primo ristoro, poi prenderai un po' d'acqua al passo e li riuscirai a far passare il fastidio". Certo che ero ancora al secondo chilometro e l'attesa era ancora lunga.
Nel frattempo ci reimmettiamo sulla Cristoforo Colombo che ci porterà fino ad Ostia, fino al mare. I chilometri cominciano a scorrere, ma non mi sento al massimo, i dolori mi accompagnano e mi fanno correre relativamente piano. Comincio ad avere un po' di timori per il risultato, ma non mi importa, continuo a correre tranquillamente.
Alla fine arriva il primo ristoro, con uno strato di bicchierini di plastica per terra e l'asfalto bagnato. Davanti a me uno rischia di scivolare, tra un bicchiere e l'acqua. Subito mi immedesimo e immagino i suoi pensieri: "cavolo, questa scivolata mi ha fatto perdere concentrazione ed energie utili alla corsa, non ci voleva". Io intanto prendo i miei due bicchierini e sorseggio per qualche metro, mentre un fiume di gente mi sorpassa: "Tanto ve ripijo a tutti!!" mi verrebbe da gridare come Verdone nel film "Un sacco bello", ma lascio perdere.
Dopo il primo ristoro, come immaginavo, il miracolo. I dolori svaniscono ed io comincio a correre più velocemente. Faccio andare le gambe, vedo il GPS che segna 5'10" e non mi impressiono, continuo a correre, mi sento bene e ne approfitto. Sorpasserò 500 persone fino alla fine, correndo in discreta progressione. Probabilmente questa è la prima gara che riesco a chiudere in progressione. La consapevolezza di avere oramai nelle gambe i 21 Km di una mezza maratona è una grande cosa. Rispetto all'anno scorso, dove arrivai stravolto dalla fatica, con gli ultimi km in netto peggioramento, sono cresciuto tantissimo.
Più mi avvicinavo al traguardo, più mi rendevo conto che il risultato lo stavo raggiungendo e una gioia incontenibile invadeva ogni muscolo del mio corpo e partivo... facevo degli sprint incredibili. Per quei 100-200 metri correvo come un matto, mi sentivo una forza incredibile. E così sono arrivato fino al mare: ho ricordato l'emozione che provai l'anno scorso quando vidi la rotatoria.
Così ho cominciato a correre il 'biscottino', sapendo che il mio obiettivo l'avevo stracciato, un ultimo sprint per vedere se riuscivo a stare sotto i 55, ma non ce l'ho fatta: sarà per la prossima volta!! Grazie RomaOstia!!
Garmin Connect - Dettagli della mia gara RomaOstia Half Marathon