domenica 21 marzo 2010

Crisi nel giorno della Maratona di Roma


Proprio nel giorno della Maratona di Roma, in cui Siraj Gena ha tagliato il traguardo in 2h08'39'' a piedi scalzi, come Abebe Bikila cinquant'anni prima, a me è toccata un'uscita un po' deprimente. Previsti 12 Km ad una media di 5'30'' per Km. Alla fine ho terminato i 12 Km, ma gli ultimi due li ho fatti in 13'30'': il paragone è veramente inclemente nei miei confronti...


E' vero che da quando ho ricominciato a correre dopo l'infortunio, non ho mai brillato in velocità rispetto ai tempi precedenti, ma la seduta di oggi è stata veramente lenta: 12 Km in 1h10'20''. Più di 5'50'' di media. E pensare che il primo giro del mio circuito da quattro chilometri, frettolosamente studiato su gmap-pedometer, era andato anche abbastanza bene, terminandolo in perfetto orario, in 22' netti. Ma mi sentivo fiacco, un po' stanco
. Forse non avevo completamente recuperato l'uscita di venerdì (possibile?). Fatto sta che tra il sesto ed il settimo chilometro ho accumulato subito il primo minuto di ritardo sulla tabella di marcia e la fine del secondo giro lo registravo con un minuto e mezzo di ritardo (45'34''). Il 10° Km, passato al 57', mi ha dato qualche speranza di riuscire a portare un discreto risultato a casa. La debacle definitiva però l'ho avuta negli ultimi due chilometri percorsi in tredici minuti e mezzo.

Percorso dei 12 Km, quindi, portato a casa in 1h10'20'' (5'52'' per Km di media).

E' vero che il circuito è particolarmente impegnativo, con alcune salite non da nulla, quasi tutte concentrate negli ultimi due chilometri. E' vero che erano i primi dodici chilometri corsi di seguito dopo il rientro dall'infortunio, ma solo tre settimane fa ne ho fatti ventuno di chilometri ed i 12 Km li percorrevo impiegandoci quattro minuti in meno. E' un po' frustrante dover ricominciare sempre tutto d'accapo ogni volta che si riparte. Tuttavia, pensando ad Abebe, che correva a piedi scalzi sui sanpietrini romani, ne deve aver fatta di strada per riuscire a vincere una maratona in quel modo, e magari infortunandosi più di qualche volta.

Tuttavia penso che questo faccia parte del gioco e che la bravura stia anche nell'evitare di infortunarsi.

Intanto, cercando di essere ottimisti, vediamo gli aspetti buoni di questa uscita: il più importante aspetto è che il fastidio al ginocchio è praticamente sparito. L'unico fastidio avvertito oggi, è stato al muscolo retrostante della coscia destra. Questo vuol dire che martedì, quando, se tutto va bene, ricomincerò a correre a Caracalla, potrò ricominciare le mie amate/sofferte ripetute, e così, sono sicuro, i tempi ritorneranno ad accorciarsi.

Gmap-pedometer - Dettagli allenamento del 21 marzo 2010 - 12 Km

2 commenti:

  1. eppure anche lui deve aver iniziato in questo modo.... ;)

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  2. Lo penso anche io... io però mi accontenterei di terminarla (magari il prossimo anno) la maratona di Roma :)

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